La Chiesa di San Michele Arcangelo a Castel di Nocco è un edificio molto particolare, situato all’interno dell’antico borgo fortificato omonimo, vicino a Buti.
Come detto l’edificio si presenta con alcune particolarità che lo differenziano nettamente dalla maggior parte degli edifici di culto e chiese.
L’edificio, fondato nel XI secolo, si presenta infatti senza copertura del tetto (un po’ come si presenta anche la meravigliosa Abbazia di San Galgano, che abbiamo già visto in precedente articolo).
Scopriamo insieme qualche altro interessante dettaglio di questa meraviglia.
Intanto diciamo subito che a prima vista non è così intuitivo identificare la chiesa, nonostante sia lungo la via principale del borgo (o del vecchio castello): essa si trova infatti lungo il ciglio della strada, in posizione leggermente rialzata dalla sede e si mimetizza in maniera pressoché perfetta con le costruzioni e gli edifici del borgo.
Esistono due accessi per poter entrare all’interno della chiesa: un accesso laterale lungo la strada (ma il cancello spesso dovrebbe essere chiuso) e l’accesso principale presente in facciata.
Entriamo dall’accesso principale: intanto la facciata si presenta semplice e sulla sua sommità spicca un piccolo campanile a vela.
L’interno è a navata unica e senza particolari dettagli di arredo, a parte i due altari laterali (quello di destra dedicato a San Rocco e quello di sinistra dedicato a San Giuseppe) e il presbiterio sopra citati e tre finestre rettangolari sulla parete murale che guarda la strada di epoca successiva all’edificazione della chiesa.
A mio avviso la Chiesa di San Michele Arcangelo, seppure scarna di particolari (ciò che resta oggi visibile, come intuibile, sono le mura perimetrali in pietra, i due altari laterali, l’altare centrale e la parte presbiteriale), è molto bella e affascinante.
Curiosità
L’assenza del tetto ha una sua storia a parte. Nel XV secolo la chiesa si presentava di copertura, ma presentava difetti a causa di frequenti infiltrazioni di acqua: fu deciso di apportare un’opera di restauro e di consolidamento e così fu.
La copertura resistette fino alla Seconda Guerra Mondiale durante la quale la chiesa subì un importante incendio che distrusse la copertura: i restauri immediatamente successivi riuscirono a salvare le mura, mentre fu deciso di lasciarla senza tetto.
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