L’Abbazia di San Lorenzo a Coltibuono (conosciuta anche come Badia a Coltibuono) è un ex-monastero ed è situata nei pressi di Gaiole in Chianti.
Il monastero fu fondato nel corso dell’XI secolo, probabilmente dalla famiglia Firidolfi e ceduto ai monaci di Vallombrosa nel corso del XII secolo fino alla loro cacciata avvenuta nel 1810 a seguito di un atto napoleonico: l’atto emesso decretò la chiusura del monastero con conseguente trasformazione del complesso in fattoria e declassamento dell’edificio religioso della badia a chiesa semplice.
Ma è bene ricordare che la nascita del Chianti è dovuta proprio all’opera e alla produzione vinicola di cui si occupavano i monaci (la cantina, ad esempio, è ancora visitabile all’interno del complesso: a conferma di ciò il nome Chianti appare per la prima volta in un documento del XII secolo.
Il complesso presenta all’interno dei locali del precedente monastero il refettorio all’interno del quale i monaci mangiavano in silenzio e in preghiera, la cantina di epoca medievale e il giardino caratterizzato da un disegno geometrico dato dal posizionamento delle relative piantagioni che lo compongono.
Molti i cambi di proprietà che si sono succeduti nel corso della sua storia: tra questi anche la famiglia dei Medici, durante il periodo di Lorenzo il Magnifico. Dalla metà del 1800 il complesso passa in mano a un banchiere fiorentino che trasforma il tutto in villa e fattoria.
L’edificio religioso si presenta con una facciata a capanna semplice semicoperta da un porticato: guardando frontalmente la chiesa si rimane colpiti dal bel campanile merlato risalente alla metà del 1100.
Rimanendo all’esterno dell’edificio religioso si nota la bella abside semicircolare che ben si integra rispetto al restante corpo della struttura (l’ex-monastero).
L’interno si presenta a navata unica e offre al visitatore un bellissimo soffitto di epoca settecentesca affrescato e stuccato.
Curiosità
La vocazione di questa zona del Chianti senese è da sempre stata quella di un’area ricca di pregiate produzioni, soprattutto nel settore agricolo: da qui il nome Coltibuono che, secondo alcuni studi, dovrebbe derivare dall’ottima fertilità dei campi capace, quindi, di essere appunto il luogo del “buon raccolto e della buona coltivazione”.
Galleria
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