Situata sul percorso dell’antica via Cassia in area Reggello, la Pieve si trova in un’area tranquilla e riparata ed è immersa nel paesaggio collinare ricco di vigneti e di oliveti.
La Pieve di San Pietro a Pitiana quindi, come per le altre della zona reggellese, sorge per volontà della Contessa Matilde di Canossa: assieme alla Pieve di San Pietro a Cascia e alla Pieve di Sant’Agata in Arfoli fa parte delle Pievi/chiese matildine (già alla nascita la chiesa fu dedicata a San Pietro).
La Pieve, oltre al portico composto da quattro colonne e risalente al XVI secolo, è caratterizzata da una bellissima torre campanaria risalente al 1128: la sua iniziale funzione, si pensa, fosse per scopi difensivi.
Il campanile svetta maestoso e, oltre a fare “paesaggio”, fa da corollario al contesto e dona ancora più bellezza alla pieve nel suo insieme.
All’interno (la chiesa è a tre navate separate da colonne e da capitelli tutti diversi) trovano spazio due opere del Ghirlandaio (un’opera raffigurante l’Annunciazione di Maria Vergine e un’opera raffigurante la Madonna col Bambino assieme San Benedetto e Sant’Agostino) e un tabernacolo del Quattrocento in pietra scolpito.
A San Pietro a Pitiana ci sono stato in versione serale: vi assicuro che anche con le luci della sera la vista sul Valdarno è molto bella e suggestiva con tutti colori tipici del paesaggio notturno. Immagino comunque che anche di giorno la visuale sia sempre un gran belvedere!
Curiosità
La Pieve si completa e prende ancora più slancio e eleganza grazie alla presenza di una grande villa di proprietà della famiglia Guicciardini.
Galleria
Anche questa terza pieve matildina è molto bella, non pensi? Io darei uno sguardo alla Galleria.
Come arrivare
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