PONTE SULLO STAGGIA

Arrivando al borgo di Stia (nel Casentino), restiamo abbagliati da uno scenario naturalistico di tutto rispetto che si manifesta sotto il ponte sullo Staggia.

Diciamo subito che se da un lato il ponte non rappresenta un’attrazione di alta valenza artistica, senza dubbio non possiamo non notare la bellezza della cascata del torrente Staggia che si sviluppa davanti ai nostri occhi.

L’arrivo al centro di Stia ci obbliga, quindi, a passare da questo punto: rimarrete affascinati dalla forza dell’acqua e dalla bellezza di questa cascata che si butta verso il basso lasciandoci ascoltare il suo caratteristico suono.

Il ponte non ha un passato molto antico: esso risale alla seconda metà del XVIII secolo.

La sua importanza è ovviamente legata allo sviluppo del borgo e delle sue vie di comunicazione: oggi, gli effetti scenografici che il torrente riesce a dare al visitatore sono ricchi di interesse e caratterizzano di fatto questo borgo casentinese.

Ma nel corso del, l’acqua del torrente ha rappresentato l’elemento principale per lo sviluppo dell’industria della lana.

Proprio percorrendo la strada che costeggia il torrente, e dopo aver trovato lungo il cammino un altro ponte (più moderno), ecco aprirsi davanti l’importante Lanificio di Stia.

L’importanza della lavorazione della lana ha origini molto antiche: già nel corso del Medioevo questo tipo di attività rappresentava l’economia e contribuiva al sostentamento dell’allora popolazione (molte furono le gualchiere che un tempo erano diffuse lungo i vari corsi d’acqua del Casentino e dell’area fiorentina in generale).

L’edificio che oggi vediamo altro non è che il vecchio lanificio la cui impostazione risale al XVIII secolo.

Oggi il lanificio è diventato un museo: se da un lato l’attività un tempo importante per il territorio è cessata, così non è per la memoria che deve essere salvaguardata per mantenere vivo il ricordo del passato.