C’è una parte di Prato che non ti aspetti, che è caratterizzata da un elevato impatto storico e artistico: il castello dell’Imperatore rientra a pieno titolo in questo contesto.
La forma geometrica di questa imponente fortezza evidenzia alla luce del sole un bellissimo colore bianco e su cui spicca anche il caratteristico “verde pratese” dei suoi inserti in marmo.
Il castello fonda le proprie radici nel XII secolo durante il dominio dell’imperatore Federico II di Svevia e fu edificato dove un tempo trovava spazio il precedente castello degli Alberti.
L’edificazione ha luogo nel corso del periodo in cui era in atto una guerra per il controllo della Toscana tra l’impero, appunto, e il papato.
Di forma quadrata, l’edificio mostra su ogni angolo i relativi massicci torrioni, a loro intervallati da altre torri “intermedie”: il tutto “sorretto” da una solida cinta muraria che fonde e infonde forza e potenza.
Nel corso del XIV secolo, con la conquista di Prato da parte di Firenze, il castello fu collegato al Cassero (lo scopriremo su prossimo successivo articolo dedicato), per consentire il passaggio dalle nuove mura verso il centro della città.
L’accesso al castello avviene dopo aver attraversato una rampa di stampo ottocentesco: una volta giunti al cospetto dell’ingresso ecco aprirsi davanti a noi l’ampio spazio interno (aperto), tipico di struttura militare, da cui è possibile ancora di più assaporare la solidità dell’intera struttura.
Sulla parte alta è presente un camminamento di cinta che consente di ammirare il panorama della città e delle colline circostanti.
Oggi il castello è per fortuna aperto al pubblico con ingresso gratuito: personalmente questa struttura mi è piaciuta molto, soprattutto perché ho potuto focalizzare le mie sensazioni sulla rilevanza storica di questo imponente edificio.
Pressoché adiacente al castello fa bella presenza la chiesa di Santa Maria delle Carceri.
Curiosità
Come detto il Castello si trova in piazza delle Carceri: l’appellativo dato alla chiesa e alla piazza deriva direttamente dalla funzione di presidio militare e di prigione cui il castello fu destinato per volontà dei fiorentini nel corso del XIV secolo.
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