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FIGLINE DI PRATO

Figline di Prato è un borgo di origine medievale, che si è sviluppato lungo il torrente Bardena e attorno alla sua Pieve romanica.

Il borgo era un tempo fortemente legato alla produzione di terracotta.

Il piccolo borgo, di cui oggi si trovano ancora alcune testimonianze, fu incendiato e distrutto nel corso del 1300 dai guerriglieri di Pistoia e di Montemurlo.

L’elemento principale che ci fa rivivere lo spirito medievale è senza dubbio la Pieve romanica di San Pietro. L’edificio risale al XII secolo, anche se la struttura oggi visibile è opera di successive integrazioni (il campanile a torre, ad esempio, è opera trecentesca).

Nelle vicinanze della Pieve, lungo una delle strade che circondano l’edificio (l’antica direttrice medievale per Bologna), è possibile ammirare un bellissimo e enorme tabernacolo: si tratta del Tabernacolo di Sant’Anna, opera di Agnolo Gaddi (il Gaddi è un pittore del Trecento le cui altre opere sono presenti anche nella Basilica di Santa Croce a Firenze e nel Duomo e Palazzo Datini a Prato).

La storia del XX secolo è caratterizzata dal tragico epilogo di un evento della Resistenza in Toscana con l’esecuzione di 29 partigiani: all’interno del borgo, non molto lontano dal luogo del tragico evento, è presente un monumento celebrativo, oltre ad una lapide commemorativa lungo la strada principale dell’antico borgo. A Figline è, inoltre, presente anche il Museo della deportazione.

Curiosità

Il nome di Figline è lo stesso di un’altra località del Valdarno fiorentino: esso deriva da una parola latina che ne identifica il luogo di lavorazione della terracotta. Basti pensare che già nel corso del Trecento le fornaci che qui erano presenti, davano lavoro a oltre 60 persone (un numero elevato, pensando alla demografia dell’epoca).

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Come arrivare

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