In zona Reggello, più precisamente nel sobborgo di Pietrapiana, sorge la Pieve di Sant’Agata in Arfoli.
La Pieve, oggi ben conservata anche grazie alle varie opere di restauro avvenute nel corso del tempo (i lavori più importanti sono avvenuti a fine anni ‘60), risale al 1230 circa.
Come per le altre pievi reggellesi, anche Sant’Agata in Arfoli è una pieve matildina (voluta dalla duchessa Matilde di Canossa).
Il complesso architettonico è composto dalla chiesa (ornata da un chiostro di stile duecentesco, modificato e arricchito da colonne in pietra serena durante il periodo rinascimentale), dalla canonica e dal campanile (quest’ultimo aggiunto nel corso della metà del 1600 all’originaria torre romanica).
Come detto nel corso del tempo le modifiche e restauri hanno avuto il sopravvento. Tra questi la prima modificazione più importante è avvenuto tra il Seicento e il Settecento con l’ampliamento della chiesa: si passa da una struttura a un’unica navata ad una struttura a forma di croce latina, grazie all’ampliamento del presbiterio (qui sono presenti una serie di affreschi raffiguranti le storie di Sant’Agata, alla quale è dedicata la chiesa).
Il massiccio restauro dei tempi più recenti ha interessato la “ripulitura” della facciata (sulla quale furono aggiunti elementi rinascimentali intorno agli anni ‘30, che ne occludevano lo stile), la ricollocazione degli affreschi di Sant’Agata all’interno del presbiterio (essi si trovavano sotto il portico).
Curiosità
All’interno della chiesa è presente una lastra tombale degli Ardimanni (gli allora padroni della chiesa), sulla quale vi è impressa la prima raffigurazione del giglio di Firenze.
Galleria
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Come arrivare
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