Panzano in Chianti è un piccolo borgo situato nella bellissima zona collinare del Chianti fiorentino, in un territorio già abitato ai tempi degli etruschi.
Lo sviluppo del borgo ha inizio nel corso del XII secolo, periodo in cui il castello della nobile famiglia dei Firidolfi ne ha rappresentato l’elemento principale e caratterizzante.
La parte storica di Panzano si trova sulla parte alta, raggiungibile dall’unica strada in salita, sede dell’allora castello e della chiesa di Santa Maria.
Una volta raggiunta la parte alta di Panzano, il primo monumento che si fa ammirare in tutta la sua maestosità è proprio la chiesa di Santa Maria.
L’edificio, una volta parte integrante al castello, di stile neo-romanico è caratterizzato da una facciata in pietra e da una bella scalinata che conduce al sagrato (l’aspetto attuale è frutto di alcune ristrutturazioni intercorse nel XIX secolo, l’impianto originale era invece del XIII secolo). Sulla destra spicca il bel campanile con orologio, ricavato su una precedente torre perimetrale di avvistamento del castello.
L’interno della chiesa è a navata unica e ospita opere del Trecento, del Quattrocento e del Seicento.
Del castello per fortuna sono rimaste le bellissime mura, alcuni edifici e il cassero.
Visitare il castello non è difficile: si accede da una piccola porta, dalla quale si sviluppa l’unica strada che ci conduce dopo pochi metri a una piazzetta molto particolare. Proprio nella piazzetta si eleva il cassero, l’elemento distintivo e di riconoscimento del castello.
Un borgo delizioso che merita di essere visitato: un’atmosfera magica avvolge Panzano in un mix fatto di arte, di storia, di natura e di bellezza.
Curiosità
Anche Panzano si trova nel territorio del “Gallo Nero”, la cui leggenda è molto carina. Tutto ha inizio nel Medioevo in cui la Repubblica di Firenze e la Repubblica di Siena si contendevano questo territorio.
L’annessione di questa area sarebbe stata decisa da un “duello”. Protagonisti un gallo nero (fiorentino) e un gallo bianco (senese): la competizione avrebbe avuto inizio al primo canto del gallo sul punto di confine territoriale identificato dalle parti contendenti.
Il gallo fiorentino per alcuni giorni fu lasciato in gabbia e a digiuno per vari giorni: il giorno della contesa, sicuramente molto affamato, iniziò a cantare molto presto e consentì al cavaliere di raggiungere il luogo della sfida con largo anticipo. Il gallo senese, invece, cantò non appena si svegliò all’alba e fece arrivare il cavaliere in ritardo rispetto all’avversario.
Il ritardo consegnò la vittoria ai fiorentini che si aggiudicarono il controllo dell’area.
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